mercoledì 15 luglio 2009

L'illusione mistica

Il futuro è il motore dell'uomo.

L'essere umano vive per il suo futuro: quando esso manca, la vita perde di piacere ed anche di significato.
La vecchiaia è la fase ultima della vita: la morte è vicina ed il futuro è ormai lontano, passato per sempre. Per questo motivo l'anzianità è sinonimo di disperazione, depressione e rassegnazione: perche manca la sicurezza data dal futuro.
Come evitare che, una volta anziani, il dolore prenda possesso di noi? Semplice: l'unico rimedio è l'IGNORANZA.
Infatti la disperazione scatta quando arriviamo alla consapevolezza della suddetta tragica situazione: la mancanza di un futuro.
Come fare ad essere ignoranti?
Bene, in questo caso l'ignoranza consiste nel crearsi un'illusione, ovvero che un futuro esiste ancora: Un futuro ultraterreno: il cosidetto paradiso.
Può sembrare un compito irto che rasenta l'utopia ma cosi non è: si tratta di un'operazione semplice e naturale. In tal caso l'ignoranza è intrinseca all'uomo. Di fronte alla consapevolezza della scomparsa del nostro futuro, diveniamo tutti ignoranti. Degli squallidi ignoranti che si illudono miserabilmente che la vita continua: "è l'uomo, bellezza!".

Il quesito conclusivo è: dobbiamo ringraziare o maledire chi ci ha dato la possibilità di illuderci?

1 commento:

  1. Io penso che il concetto del futuro sia di una natura altamente nevrotica. Il futuro terreno, essendo pervaso dall'incertezza è, proprio in quanto tale, fonte di speranza e, al contempo, di angoscia. In punto di morte la stessa incertezza del futuro diventa incerta: il nulla si contrappone all'eternità. Non solo il nulla ma la stessa speranza che un futuro ultraterreno esista può costituire a sua volta fonte di disperazione se si considera la prospettiva del cosìddetto inferno.

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