Una voce "fuori campo" recita questo piccolo monologo.
L'edificio teatrale è invaso da un buio fittissimo.
"V’è qualche secolo che, per tacere del resto, nelle arti e nelle discipline presume di rifar tutto, perché nulla sa fare": cosi' si esprimeva Giacomo Leopardi.
E' vero. Noi "avanguardisti" siamo degli incapaci. Ma ammettere la propria incapacità significa essere persone coscienti, con la proverbiale testa sulle spalle.
E poi: è molto meglio essere incapaci ed innovare che essere capaci è reiterare ciò che gia è stato compiuto, cadendo nell'ignominia delle cose comuni.
E' la nostra incapacità che ci permette di tastare terreni nuovi e, se tutto andrà per il meglio, essere considerati dei geni.
Infine: Possiamo infrangere un vaso che non abbiamo? Sarebbe impossibile....
Si accendono le luci.
Un attore è sito in mezzo al palcoscenico.
Egli è completamente nudo mentre il suo pene è in piena erezione a causa della estrema necessità di orinare.
"Bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla"
L'attore abbandona le tavole del palcoscenico per scendere in mezzo alla platea.
Una anziana donna in pelliccia è seduta nelle prime file. L'attore la raggiunge e violentemente la picchia.
I colpi inferti dall'attore ai danni della povera donna non sono affato scenici, falsi, bensi' si tratta di vere e proprie "sassate". Nessuna finzione.
La preziosa pelliccia della donna viene ridotta in brandelli.
L'attore esprime una rabbia intensa, accumulata durante la barbara aggressione.
(Rivolgendosi al pubblico)
"Pubblico feccioso! Pubblico lercioso! Pubblico merdoso!
I vostri visini cretini mi fanno arrabbiare a tal punto che vorrei strapparvi quegli stupidi e falsi occhiettini per mangiarmeli come fossero caramelle.
E la vostra bocca: la spalancherei con forza per riempirla di merda! La mia Merda!!
Ommioddio!!! Le mie dolci feci che scendono sulle vostre tumide ed ipocrite labbra. Quel loro colore roseo che lentamente muta in un marrone puzzolente, nauseante! Oh che immagine sublime!
Io voglio uccidervi! Voglio eliminare fisicamente questo pubblico! Pubblico feccioso! Pubblico merdoso! Pubblico lercioso!!Pubblico idiota!
Devo strappare la vostra lingua squamosa per inumidire la sudicia peluria dei miei testicoli! Userò la vostra sporca lingua per lavare i miei coglioni! (Ride sadicamente)"
L'attore orina addosso al pubblico. Cosi' libera la sua sovraccarica vescica.
Questa volta non si tratta di un espediente spettacolare.
L'orina dell'attore colpisce perfettamente gli indumenti del pubblico REALE.
Si avvicina ad una donna (o ragazza) e le struscia il pene ancora bagnato sulla faccia.
(Senza reinserire nei pantaloni l'esclusivo organo maschile!)
"Pubblico borghese! Pubblico di teste da cazzo! Pubblico di stronzi! Pubblico di deficenti! Pubblico di cretini!"
L'attore si impossessa di una pistola (scarica, all'insaputa del pubblico) e la punta alla fronte di uno spettatore ben vestito. Minaccia di ucciderlo.
Dopo alcuni secondi di violente minacce, l'attore pigia il grilletto dell'arma.
Grazie al lavoro di un tecnico, nell'edificio si ode un potentissimo botto che fa sussultare di spavento tutta la platea. Naturalmente il botto non corrisponde a quello della pistola bensi' è diffuso artificialmente mediante l'apparato sonoro dell'edificio teatrale.
Il rumore è assurdamentente potente.
(L'attore torna sul palcoscenico e si rivolge al pubblico)
"Io ho il potere di eliminarvi. Il pubblico è ignorante, il pubblico apprezza ciò che gli offrono.
Il pubblico sopravvive grazie all'attore, non viceversa.
Ricordate: se io voglio posso eliminarvi, posso correggere la vostra indole borghese, la vostra concezione elitaria del teatro.
Il teatro è azione. Il teatro è distruzione. Il teatro è il volere dell'attore.
Arriverà il giorno in cui il teatro verrà liberato dal torpore che aleggia sulle vostre menti borghesi.
Ci sarà un giorno in cui le pellicce non entreranno piu nei teatri ma le poltrone si riempiranno di panni sporchi e pelli grasse.
Il popolo che voi disprezzate avrà la sua rivincita.
A presto. Pubblico dimmerda"
L'attore abbandona il palcoscenico bestemmiando avidamente.
venerdì 18 settembre 2009
giovedì 17 settembre 2009
Per la totale ed efficace realizzazione della rivoluzione socialista dobbiamo conoscere egregiamente entrambe le concezioni del mondo: quella borghese (di carattere idealistico) e quella proletaria (materialismo dialettico e storico).
La società borghese nella quale viviamo ci aiuta in tal senso.
Infatti tutti noi nasciamo con una pura mentalità borghese che deve essere modificata mediante lo studio del pensiero marxista-leninista, ovvero della concezione proletaria del mondo.
Il nostro compito è dunque quello di apprendere e praticare la sola concezione proletaria dato che quella borghese fa gia parte del nostro bagaglio culturale e pratico.
Inoltre la conoscenza adatta della concezione borghese del mondo è utile per riconoscere efficacemente i nostri nemici, i nemici del popolo, ovvero coloro che si oppongono direttamente o indirettamente al processo di edificazione socialista.
In sostanza: il bagaglio culturale e pratico borghese che assumiamo fin dalla nascita deve essere eliminato dalla pratica ma non dalla teoria. Conoscere la concezione borghese del mondo quanto quella proletaria è una caratteristica essenziale per il giusto trionfo della rivoluzione socialista.
Rivoluzione!Rivoluzione!Rivoluzione!Rivoluzione!
La società borghese nella quale viviamo ci aiuta in tal senso.
Infatti tutti noi nasciamo con una pura mentalità borghese che deve essere modificata mediante lo studio del pensiero marxista-leninista, ovvero della concezione proletaria del mondo.
Il nostro compito è dunque quello di apprendere e praticare la sola concezione proletaria dato che quella borghese fa gia parte del nostro bagaglio culturale e pratico.
Inoltre la conoscenza adatta della concezione borghese del mondo è utile per riconoscere efficacemente i nostri nemici, i nemici del popolo, ovvero coloro che si oppongono direttamente o indirettamente al processo di edificazione socialista.
In sostanza: il bagaglio culturale e pratico borghese che assumiamo fin dalla nascita deve essere eliminato dalla pratica ma non dalla teoria. Conoscere la concezione borghese del mondo quanto quella proletaria è una caratteristica essenziale per il giusto trionfo della rivoluzione socialista.
Rivoluzione!Rivoluzione!Rivoluzione!Rivoluzione!
mercoledì 9 settembre 2009
Il socialismo è la retta via verso la pacificazione dei popoli
L'esportazione della democrazia. L'esportazione della democrazia occidentale. La democrazia borghese.
La borghesia manifesta ripetutamente la sua arroganza e la sua immane ipocrisia.
In Iraq, cosi come in Afghanistan, i filantropici Stati Uniti D'America hanno esportato la democrazia e la libertà. Nessuna menzogna è piu totale e ridicola di questa.
La guerra è la più lampante manifestazione della barbaria imperialista. Infatti gli stati imperialisti si nascondono dietro la cortina fiabesca della democrazia da esportare per perseguire invece i propri interessi economici. La guerra fa economia. I fabbricanti di armi sguazzano all'interno del terrore e della violenza derivanti dalla guerra. L'invasione dell'Iraq ad opera degli imperialisti americani ha portato le compagnie petrolifere statunitensi ad impadronirsi dei numerosi e fruttuosi giacimenti di petrolio iracheni.
E come se non bastasse, gran parte dei paesi europei ha assecondato i macabri giochi dei cugini americani. Questo dimostra che le nazioni che compongono l'unione europea e che hanno partecipato all'invasione dell'Iraq, tra cui l'Italia, sono imperialisti e borghesi quanto gli Stati Uniti.
Apparte questo, anche il pretendere di esportare militarmente il proprio modello sociale e politico significa essere estremamente arroganti, assolutistici e malvagi. Inoltre la democrazia borghese non è affatto sinonimo di libertà e civiltà. Bensi' la democrazia borghese non è altro che la libertà per una sola classe, la borghesia. La democrazia borghese è la forma di dominio della borghesia sul proletariato: le politiche attuate dalla maggior parte delle nazioni occidentali confermano tale tesi.
Veniamo al punto.
Con l'abbattimento del sistema capitalistico e l'instaurazione della dittatura del proletariato possiamo far si che guerre come quella irachena vengano evitate. Guerre imperialistiche e capitalistiche: la maggior parte delle guerre.
Lo stesso Lenin afferma che con la sconfitta del capitalismo, la guerra stessa verrà sconfitta. La veracità di tale affermazione è confermata da numerosi esempi: guerra in iraq, guerra del Chaco (1932-35), Guerra del Vietnam, etc.
Naturalmente il proletariato non deve mirare alla mera conquista della macchina statale borghese bensi' deve procedere alla sua distruzione.
E' obbligo del proletariato sovvertire i caratteri dello stato borghese altrimenti una reale ed efficente dittatura proletaria non ha modo di esistere. O meglio: non sarebbe una dittatura del proletariato (o democrazia socialista, che dir si voglia).
In una parola. Non si può essere pacifisti senza essere intrinsecamente e realmente comunisti.
Il pacifista anti-comunista è un borghese che commercializza e strumentalizza biecamente un problema creato dalla borghesia stessa, ovvero la guerra.
IL SOCIALISMO E' LA RETTA VIA VERSO LA PACIFICAZIONE DEI POPOLI.
La borghesia manifesta ripetutamente la sua arroganza e la sua immane ipocrisia.
In Iraq, cosi come in Afghanistan, i filantropici Stati Uniti D'America hanno esportato la democrazia e la libertà. Nessuna menzogna è piu totale e ridicola di questa.
La guerra è la più lampante manifestazione della barbaria imperialista. Infatti gli stati imperialisti si nascondono dietro la cortina fiabesca della democrazia da esportare per perseguire invece i propri interessi economici. La guerra fa economia. I fabbricanti di armi sguazzano all'interno del terrore e della violenza derivanti dalla guerra. L'invasione dell'Iraq ad opera degli imperialisti americani ha portato le compagnie petrolifere statunitensi ad impadronirsi dei numerosi e fruttuosi giacimenti di petrolio iracheni.
E come se non bastasse, gran parte dei paesi europei ha assecondato i macabri giochi dei cugini americani. Questo dimostra che le nazioni che compongono l'unione europea e che hanno partecipato all'invasione dell'Iraq, tra cui l'Italia, sono imperialisti e borghesi quanto gli Stati Uniti.
Apparte questo, anche il pretendere di esportare militarmente il proprio modello sociale e politico significa essere estremamente arroganti, assolutistici e malvagi. Inoltre la democrazia borghese non è affatto sinonimo di libertà e civiltà. Bensi' la democrazia borghese non è altro che la libertà per una sola classe, la borghesia. La democrazia borghese è la forma di dominio della borghesia sul proletariato: le politiche attuate dalla maggior parte delle nazioni occidentali confermano tale tesi.
Veniamo al punto.
Con l'abbattimento del sistema capitalistico e l'instaurazione della dittatura del proletariato possiamo far si che guerre come quella irachena vengano evitate. Guerre imperialistiche e capitalistiche: la maggior parte delle guerre.
Lo stesso Lenin afferma che con la sconfitta del capitalismo, la guerra stessa verrà sconfitta. La veracità di tale affermazione è confermata da numerosi esempi: guerra in iraq, guerra del Chaco (1932-35), Guerra del Vietnam, etc.
Naturalmente il proletariato non deve mirare alla mera conquista della macchina statale borghese bensi' deve procedere alla sua distruzione.
E' obbligo del proletariato sovvertire i caratteri dello stato borghese altrimenti una reale ed efficente dittatura proletaria non ha modo di esistere. O meglio: non sarebbe una dittatura del proletariato (o democrazia socialista, che dir si voglia).
In una parola. Non si può essere pacifisti senza essere intrinsecamente e realmente comunisti.
Il pacifista anti-comunista è un borghese che commercializza e strumentalizza biecamente un problema creato dalla borghesia stessa, ovvero la guerra.
IL SOCIALISMO E' LA RETTA VIA VERSO LA PACIFICAZIONE DEI POPOLI.
martedì 1 settembre 2009
(Pensieri) in libertà
(PENSIERI) IN LIBERTA'
Provare compassione per un qualcuno non è affatto un atto filantropico e positivo. Tutt'altro.
Infatti se noi compatiamo un ragazzo affetto da sindrome di down (p.es.) ammettiamo implicitamente una nostra superiorità nei suoi confronti. Di fatti io lo compatisco perchè trovo sfavorevole, anormale la sua condizione rispetto alla mia.
Compatire significa scendere di un gradino per aiutare chi è sito in una situazione di inferiorità o di anormalità.
A questo punto, qual'è il reale significato del concetto di normalità? O meglio: chi o cosa può decretare cosa è normale e cosa non lo è?
Nessuno ha la capacità di definire in maniera generale od oggettiva il significato di normalità.
Partendo dal presupposto che la società non è il prodotto di tutti gli uomini bensi' di una parte degli uomini, quaesta oligarchia ha prodotto la propria accezione di normalità propinandola a tutti gli uomini. Ossia all'intera società.
Dunque: è giusto che noi tutti orientiamo le nostre concezioni in base al punto di vista di alcuni? Possiamo sovvertire questo ordine?
Il potere che ha generato questa condizione impedisce, direttamente od indirettamente, che avvenga un mutamento.
Infatti quella minoranza di uomini ha creato determinate convinzioni non per motivi arbitrari bensi' per esercitare un piu efficace controllo sulle masse, per inseguire i propri interessi.
La medesima situazione si è verificata negli ultimi anni in Italia.
L'attuale presidente del consiglio ha generato, grazie al suo potere politico e mediatico, una nuova visione dei rapporti umani. Chi tratta le donne con rispetto e fedeltà viene visto come un soggetto afflitto da una terribile menomazione mentale, come un reietto della società. Invece chi utilizza la donna come fosse un mero oggetto di divertimento viene considerato "normale". Adorno diceva durante gli anni della "rivoluzione sessuale", che l'unico modo per essere realmente rivoluzionari è restare fedeli alla propria donna o al proprio uomo. Tale citazione resta valida anche attualmente.
Tralasciando Adorno, spero che il concetto sia arrivato alle vostre menti.
Chi detiene il potere (politico, economico, mediatico, etc.) adatta i precetti della società in base ai suoi sporchi interessi.
Quindi un modo per combattere il potere costituito è quello di rifiutare i modelli da esso imposti. Naturalmente questo comportamento si presenta come difficilmente realizzabile ed a tratti utopico. Oggi lo strumento televisivo è come una potentissima rete che non lascia neanche la minima possibilità di scampo agli inermi pesciolini.
Pasolini affermava che il potere dei consumi è riuscito a produrre quello che i grandi regimi dittatoriali non hanno prodotto: l'omologazione e la cancellazione dei vecchi valori con la consecutiva imposizione di nuovi valori. Le popolazioni hanno accettato questa condizione, cadendo in un infero baratro dal quale è parecchio arduo uscire.
Tutto questo è però avvenuto grazie al mezzo televisivo dunque un metodo per uscire dal baratro è quello di boicottare la televisione, avviando una intensa e vitale operazione di rettifica. Infatti la televisione ha reso l'uomo acefalo, privandolo della fondamentale capacità di pensare. La televisione impedisce quel sano ed intenso movimento intellettuale che deve avvenire all'interno di ogni essere umano. La televisione impigrisce. Sia il fisico che il pensiero. Soprattutto il pensiero.
In una parola: per rispondere all'arroganza del potere dobbiamo rifiutare gli schemi che esso ci impone, dunque abbiamo il dovere di rigettare tutto ciò che il mezzo televisivo ci propina.
A questo punto non è questione di destra o sinistra bensi' di vita o morte.
Provare compassione per un qualcuno non è affatto un atto filantropico e positivo. Tutt'altro.
Infatti se noi compatiamo un ragazzo affetto da sindrome di down (p.es.) ammettiamo implicitamente una nostra superiorità nei suoi confronti. Di fatti io lo compatisco perchè trovo sfavorevole, anormale la sua condizione rispetto alla mia.
Compatire significa scendere di un gradino per aiutare chi è sito in una situazione di inferiorità o di anormalità.
A questo punto, qual'è il reale significato del concetto di normalità? O meglio: chi o cosa può decretare cosa è normale e cosa non lo è?
Nessuno ha la capacità di definire in maniera generale od oggettiva il significato di normalità.
Partendo dal presupposto che la società non è il prodotto di tutti gli uomini bensi' di una parte degli uomini, quaesta oligarchia ha prodotto la propria accezione di normalità propinandola a tutti gli uomini. Ossia all'intera società.
Dunque: è giusto che noi tutti orientiamo le nostre concezioni in base al punto di vista di alcuni? Possiamo sovvertire questo ordine?
Il potere che ha generato questa condizione impedisce, direttamente od indirettamente, che avvenga un mutamento.
Infatti quella minoranza di uomini ha creato determinate convinzioni non per motivi arbitrari bensi' per esercitare un piu efficace controllo sulle masse, per inseguire i propri interessi.
La medesima situazione si è verificata negli ultimi anni in Italia.
L'attuale presidente del consiglio ha generato, grazie al suo potere politico e mediatico, una nuova visione dei rapporti umani. Chi tratta le donne con rispetto e fedeltà viene visto come un soggetto afflitto da una terribile menomazione mentale, come un reietto della società. Invece chi utilizza la donna come fosse un mero oggetto di divertimento viene considerato "normale". Adorno diceva durante gli anni della "rivoluzione sessuale", che l'unico modo per essere realmente rivoluzionari è restare fedeli alla propria donna o al proprio uomo. Tale citazione resta valida anche attualmente.
Tralasciando Adorno, spero che il concetto sia arrivato alle vostre menti.
Chi detiene il potere (politico, economico, mediatico, etc.) adatta i precetti della società in base ai suoi sporchi interessi.
Quindi un modo per combattere il potere costituito è quello di rifiutare i modelli da esso imposti. Naturalmente questo comportamento si presenta come difficilmente realizzabile ed a tratti utopico. Oggi lo strumento televisivo è come una potentissima rete che non lascia neanche la minima possibilità di scampo agli inermi pesciolini.
Pasolini affermava che il potere dei consumi è riuscito a produrre quello che i grandi regimi dittatoriali non hanno prodotto: l'omologazione e la cancellazione dei vecchi valori con la consecutiva imposizione di nuovi valori. Le popolazioni hanno accettato questa condizione, cadendo in un infero baratro dal quale è parecchio arduo uscire.
Tutto questo è però avvenuto grazie al mezzo televisivo dunque un metodo per uscire dal baratro è quello di boicottare la televisione, avviando una intensa e vitale operazione di rettifica. Infatti la televisione ha reso l'uomo acefalo, privandolo della fondamentale capacità di pensare. La televisione impedisce quel sano ed intenso movimento intellettuale che deve avvenire all'interno di ogni essere umano. La televisione impigrisce. Sia il fisico che il pensiero. Soprattutto il pensiero.
In una parola: per rispondere all'arroganza del potere dobbiamo rifiutare gli schemi che esso ci impone, dunque abbiamo il dovere di rigettare tutto ciò che il mezzo televisivo ci propina.
A questo punto non è questione di destra o sinistra bensi' di vita o morte.
sabato 29 agosto 2009
Sulle differenze tra gli esseri umani
"La scuola deve subire un processo di popolarizzazione. Con processo di popolarizzazione non intendiamo una maggiore semplificazione degli argomenti bensi' una maggiore comprensione di essi. Ovvero: i libri scolastici devono esprimersi con un linguaggio semplice ed accessibile anche al meno dotato biologicamente.
L'impianto scolastico deve mirare all'abolizione di tutte quelle differenze biologiche che esistono tra gli uomini, le quali non sono altro che un prodotto della mente umana.
Bisogna creare dei metodi di apprendimento capaci di non enfatizzare la dissomiglianza tra un ragazzo "sano" ed un suo coetaneo affetto da ritardo mentale (p.es.).
LE DIFFERENZE FISIOLOGICHE NON SONO ASPETTI NATURALI, OVVERO VOLUTI DALLA NATURA STESSA, BENSI' DERIVANO DA UNA VOLONTA' UMANA. Inoltre l'essere umano attua un'operazione meschina e fuorviante facendo credere che le difficoltà di un ragazzo affetto da sindrome di down (p.es.) ad inserirsi nella nostra organizzazione sociale siano un fattore negativo interamente attribuibile alla inettitudine della natura. E' L'UOMO CHE ATTRIBUISCE IL VALORE AD UN QUALCOSA ED E' SEMPRE L'UOMO CHE SMINUISCE IL REALE VALORE DI UN QUALCOSA."
Questa piccola enunciazione può lecitamente subire una pesante accusa di "idealismo", in quanto non propone empiricamente quali misure sono adatte per raggiungere quegli obiettivi desiderati che ho sopra citato.
Nonostante questo, spero che la mia esposizione possa creare degli interrogativi ed indurvi ad una fruttuosa, seppur primordiale, riflessione.
DANILO SARRA
L'impianto scolastico deve mirare all'abolizione di tutte quelle differenze biologiche che esistono tra gli uomini, le quali non sono altro che un prodotto della mente umana.
Bisogna creare dei metodi di apprendimento capaci di non enfatizzare la dissomiglianza tra un ragazzo "sano" ed un suo coetaneo affetto da ritardo mentale (p.es.).
LE DIFFERENZE FISIOLOGICHE NON SONO ASPETTI NATURALI, OVVERO VOLUTI DALLA NATURA STESSA, BENSI' DERIVANO DA UNA VOLONTA' UMANA. Inoltre l'essere umano attua un'operazione meschina e fuorviante facendo credere che le difficoltà di un ragazzo affetto da sindrome di down (p.es.) ad inserirsi nella nostra organizzazione sociale siano un fattore negativo interamente attribuibile alla inettitudine della natura. E' L'UOMO CHE ATTRIBUISCE IL VALORE AD UN QUALCOSA ED E' SEMPRE L'UOMO CHE SMINUISCE IL REALE VALORE DI UN QUALCOSA."
Questa piccola enunciazione può lecitamente subire una pesante accusa di "idealismo", in quanto non propone empiricamente quali misure sono adatte per raggiungere quegli obiettivi desiderati che ho sopra citato.
Nonostante questo, spero che la mia esposizione possa creare degli interrogativi ed indurvi ad una fruttuosa, seppur primordiale, riflessione.
DANILO SARRA
mercoledì 5 agosto 2009
Capitolo X - DIRITTI E DOVERI FONDAMENTALI DEI CITTADINI (da:Costituzione Urss)
ARTICOLO 118
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto al lavoro, cioè hanno diritto a ottenere un lavoro garantito, con remunerazione del loro lavoro secondo la quantità e la qualità.
Il diritto al lavoro è assicurato dall'organizzazione socialista dell'economia nazionale, dello sviluppo ininterrotto delle forze produttive della società sovietica, dall'eliminazione della possibilità di crisi economiche e dalla liquidazione della disoccupazione.
ARTICOLO 119
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno il diritto al riposo.
Il diritto al riposo è assicurato dall'istituzione per gli operai e gli impiegati della giornata lavorativa di otto ore e dalla riduzione della giornata lavorativa a sette e sei ore per una serie di professioni con condizioni di lavoro difficili e fino a quattro ore nei reparti con condizioni di lavoro particolarmente difficili, dalla istituzione di congedi annuali agli operai e agli impiegati con il mantenimento del salario, dalla vasta rete di sanatori, case di riposo e club che è messa a disposizione dei lavoratori.
ARTICOLO 120
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto di avere assicurati i mezzi materiali di esistenza per la vecchiaia nonché in caso di malattia e di perdita della capacità lavorativa.
Questo diritto è assicurato dall'ampio sviluppo delle Assicurazioni Sociali degli operai e degli impiegati a spese dello Stato, dall'assistenza medica gratuita ai lavoratori e dalla vasta rete di stazioni di cura che è messa a disposizione dei lavoratori.
ARTICOLO 121
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto all'istruzione. Questo diritto è assicurato dall'istruzione elementare generale obbligatoria, dall'istruzione gratuita settennale, dal sistema delle borse di studio per i più meritevoli studenti delle scuole superiori, dall'insegnamento scolastico nella lingua materna, dall'organizzazione dell'insegnamento professionale, tecnico ed agronomico gratuito per i lavoratori nelle officine, nei sovcos, nelle stazioni di macchine e trattrici e nei colcos.
ARTICOLO 122
Alle donne sono accordati nell'U.R.S.S. diritti uguali a quelli degli uomini, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale, politica e sociale.
La possibilità di esercitare questi diritti è assicurata alle donne accordando loro lo stesso diritto degli uomini al lavoro, al pagamento del lavoro, al riposo, all'assicurazione sociale e all'istruzione, provvedendo alla tutela, da parte dello Stato, degli interessi della madre e del bambino, all'aiuto da parte dello Stato alle madri con numerosa prole o alle madri non maritate accordando alle donne un congedo di maternità con mantenimento del salario e grazie a una vasta rete di case di maternità, di nidi e giardini d'infanzia.
ARTICOLO 123
L'uguaglianza dei diritti dei cittadini dell'U.R.S.S., indipendentemente dalla loro nazionalità e razza, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale, politica e sociale, è legge irrevocabile.
Qualsiasi limitazione diretta o indiretta dei diritti o, al contrario, qualsiasi attribuzione di privilegi diretti o indiretti ai cittadini in dipendenza della razza o nazionalità alla quale appartengono, così come qualsiasi propaganda di esclusivismo o di odio e disprezzo di razza o di nazione, è punita dalla legge.
ARTICOLO 124
Allo scopo di assicurare ai cittadini la libertà di coscienza, la Chiesa nell'U.R.S.S. è separata dallo Stato e la scuola dalla Chiesa. La libertà di praticare i culti religiosi e la libertà di propaganda antireligiosa sono riconosciute a tutti i cittadini.
ARTICOLO 125
In conformità con gli interessi dei lavoratori e allo scopo di consolidare il regime socialista, ai cittadini dell'U.R.S.S. è garantita per legge:
a) libertà di parola,
b) libertà di stampa,
c) libertà di riunione e di comizi,
d) libertà di cortei e dimostrazioni di strada.
Questi diritti dei cittadini vengono assicurati mettendo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni le tipografie, i depositi di carta, gli edifici pubblici, le strade, le poste, i telegrafi, i telefoni e le altre condizioni materiali necessarie per il loro esercizio.
ARTICOLO 126
In conformità con gli interessi dei lavoratori e allo scopo di sviluppare l'iniziativa delle masse popolari nel campo dell'organizzazione e la loro attività politica, è assicurato ai cittadini dell'U.R.S.S. il diritto di unirsi in organizzazioni sociali: sindacati, cooperative, organizzazioni della gioventù, organizzazioni sportive e di difesa, società culturali, tecniche e scientifiche, - mentre i cittadini più attivi e più coscienti appartenenti alla classe operaia e agli altri strati di lavoratori si uniscono nel Partito Comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S., che è l'avanguardia dei lavoratori nella loro lotta per il consolidamento e lo sviluppo del regime socialista e rappresenta il nucleo dirigente di tutte le organizzazioni dei lavoratori, tanto sociali che di Stato.
ARTICOLO 127
Ai cittadini dell'U.R.S.S. è assicurata l'inviolabilità della persona. Nessuno può essere arrestato se non per decisione di un tribunale o con la sanzione del procuratore.
ARTICOLO 128
L'inviolabilità del domicilio dei cittadini e il segreto epistolare sono tutelati dalla legge.
ARTICOLO 129
L'U.R.S.S. accorda il diritto di asilo ai cittadini stranieri perseguitati per aver difeso gli interessi dei lavoratori, o per la loro attività scientifica, o per avere partecipato a lotte di liberazione nazionale.
ARTICOLO 130
Ogni cittadino dell'U.R.S.S. è tenuto a osservare la Costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, a rispettare le leggi, a osservare la disciplina del lavoro, ad adempiere onestamente i doveri sociali, a rispettare le norme della convivenza Socialista.
ARTICOLO 131
Ogni cittadino dell'U.R.S.S. è tenuto a salvaguardare e a consolidare la proprietà sociale, socialista, base sacra e inviolabile del regime sovietico, fonte della ricchezza e della potenza della patria, fonte dell'agiatezza e della vita civile di tutti i lavoratori.
Coloro che attentano alla proprietà sociale, socialista, sono nemici del popolo.
ARTICOLO 132
II servizio militare generale è obbligatorio per legge.
Il servizio militare nelle file delle Forze Armate dell'U.R.S.S. è dovere d'onore dei cittadini dell'U.R.S.S.
ARTICOLO 133
La difesa della patria è sacro dovere di ogni cittadino dell'U.R.S.S. Il tradimento della patria: la violazione del giuramento, il passaggio al nemico, il pregiudizio portato alla potenza militare dello Stato, lo spionaggio - sono puniti con tutti i rigori della legge come il più grave dei misfatti.
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto al lavoro, cioè hanno diritto a ottenere un lavoro garantito, con remunerazione del loro lavoro secondo la quantità e la qualità.
Il diritto al lavoro è assicurato dall'organizzazione socialista dell'economia nazionale, dello sviluppo ininterrotto delle forze produttive della società sovietica, dall'eliminazione della possibilità di crisi economiche e dalla liquidazione della disoccupazione.
ARTICOLO 119
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno il diritto al riposo.
Il diritto al riposo è assicurato dall'istituzione per gli operai e gli impiegati della giornata lavorativa di otto ore e dalla riduzione della giornata lavorativa a sette e sei ore per una serie di professioni con condizioni di lavoro difficili e fino a quattro ore nei reparti con condizioni di lavoro particolarmente difficili, dalla istituzione di congedi annuali agli operai e agli impiegati con il mantenimento del salario, dalla vasta rete di sanatori, case di riposo e club che è messa a disposizione dei lavoratori.
ARTICOLO 120
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto di avere assicurati i mezzi materiali di esistenza per la vecchiaia nonché in caso di malattia e di perdita della capacità lavorativa.
Questo diritto è assicurato dall'ampio sviluppo delle Assicurazioni Sociali degli operai e degli impiegati a spese dello Stato, dall'assistenza medica gratuita ai lavoratori e dalla vasta rete di stazioni di cura che è messa a disposizione dei lavoratori.
ARTICOLO 121
I cittadini dell'U.R.S.S. hanno diritto all'istruzione. Questo diritto è assicurato dall'istruzione elementare generale obbligatoria, dall'istruzione gratuita settennale, dal sistema delle borse di studio per i più meritevoli studenti delle scuole superiori, dall'insegnamento scolastico nella lingua materna, dall'organizzazione dell'insegnamento professionale, tecnico ed agronomico gratuito per i lavoratori nelle officine, nei sovcos, nelle stazioni di macchine e trattrici e nei colcos.
ARTICOLO 122
Alle donne sono accordati nell'U.R.S.S. diritti uguali a quelli degli uomini, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale, politica e sociale.
La possibilità di esercitare questi diritti è assicurata alle donne accordando loro lo stesso diritto degli uomini al lavoro, al pagamento del lavoro, al riposo, all'assicurazione sociale e all'istruzione, provvedendo alla tutela, da parte dello Stato, degli interessi della madre e del bambino, all'aiuto da parte dello Stato alle madri con numerosa prole o alle madri non maritate accordando alle donne un congedo di maternità con mantenimento del salario e grazie a una vasta rete di case di maternità, di nidi e giardini d'infanzia.
ARTICOLO 123
L'uguaglianza dei diritti dei cittadini dell'U.R.S.S., indipendentemente dalla loro nazionalità e razza, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale, politica e sociale, è legge irrevocabile.
Qualsiasi limitazione diretta o indiretta dei diritti o, al contrario, qualsiasi attribuzione di privilegi diretti o indiretti ai cittadini in dipendenza della razza o nazionalità alla quale appartengono, così come qualsiasi propaganda di esclusivismo o di odio e disprezzo di razza o di nazione, è punita dalla legge.
ARTICOLO 124
Allo scopo di assicurare ai cittadini la libertà di coscienza, la Chiesa nell'U.R.S.S. è separata dallo Stato e la scuola dalla Chiesa. La libertà di praticare i culti religiosi e la libertà di propaganda antireligiosa sono riconosciute a tutti i cittadini.
ARTICOLO 125
In conformità con gli interessi dei lavoratori e allo scopo di consolidare il regime socialista, ai cittadini dell'U.R.S.S. è garantita per legge:
a) libertà di parola,
b) libertà di stampa,
c) libertà di riunione e di comizi,
d) libertà di cortei e dimostrazioni di strada.
Questi diritti dei cittadini vengono assicurati mettendo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni le tipografie, i depositi di carta, gli edifici pubblici, le strade, le poste, i telegrafi, i telefoni e le altre condizioni materiali necessarie per il loro esercizio.
ARTICOLO 126
In conformità con gli interessi dei lavoratori e allo scopo di sviluppare l'iniziativa delle masse popolari nel campo dell'organizzazione e la loro attività politica, è assicurato ai cittadini dell'U.R.S.S. il diritto di unirsi in organizzazioni sociali: sindacati, cooperative, organizzazioni della gioventù, organizzazioni sportive e di difesa, società culturali, tecniche e scientifiche, - mentre i cittadini più attivi e più coscienti appartenenti alla classe operaia e agli altri strati di lavoratori si uniscono nel Partito Comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S., che è l'avanguardia dei lavoratori nella loro lotta per il consolidamento e lo sviluppo del regime socialista e rappresenta il nucleo dirigente di tutte le organizzazioni dei lavoratori, tanto sociali che di Stato.
ARTICOLO 127
Ai cittadini dell'U.R.S.S. è assicurata l'inviolabilità della persona. Nessuno può essere arrestato se non per decisione di un tribunale o con la sanzione del procuratore.
ARTICOLO 128
L'inviolabilità del domicilio dei cittadini e il segreto epistolare sono tutelati dalla legge.
ARTICOLO 129
L'U.R.S.S. accorda il diritto di asilo ai cittadini stranieri perseguitati per aver difeso gli interessi dei lavoratori, o per la loro attività scientifica, o per avere partecipato a lotte di liberazione nazionale.
ARTICOLO 130
Ogni cittadino dell'U.R.S.S. è tenuto a osservare la Costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, a rispettare le leggi, a osservare la disciplina del lavoro, ad adempiere onestamente i doveri sociali, a rispettare le norme della convivenza Socialista.
ARTICOLO 131
Ogni cittadino dell'U.R.S.S. è tenuto a salvaguardare e a consolidare la proprietà sociale, socialista, base sacra e inviolabile del regime sovietico, fonte della ricchezza e della potenza della patria, fonte dell'agiatezza e della vita civile di tutti i lavoratori.
Coloro che attentano alla proprietà sociale, socialista, sono nemici del popolo.
ARTICOLO 132
II servizio militare generale è obbligatorio per legge.
Il servizio militare nelle file delle Forze Armate dell'U.R.S.S. è dovere d'onore dei cittadini dell'U.R.S.S.
ARTICOLO 133
La difesa della patria è sacro dovere di ogni cittadino dell'U.R.S.S. Il tradimento della patria: la violazione del giuramento, il passaggio al nemico, il pregiudizio portato alla potenza militare dello Stato, lo spionaggio - sono puniti con tutti i rigori della legge come il più grave dei misfatti.
lunedì 3 agosto 2009
Espediente borghese
La classe borghese ha interesse nel veder nascere delle contraddizioni in seno alla classe proletaria. Per conseguire questo obiettivo ricorre alla concorrenza; spinge cioè alla formazione di un vivo spirito di concorrenza tra i diversi proletari in modo che le lotte interne cancellino la vera grande lotta: quella contro la borghesia stessa. Per creare il suddetto spirito di concorrenza ricorre alla divisione gerarchica del lavoro all'interno delle loro industrie. La dottrina comunista "ponendo tutti sullo stesso piano" finisce dunque per cancellare un vile ed opportunistico carattere proprio della borghesia.
LA CONCORRENZA E' UNA FORMA DI TUTELA DELLA BORGHESIA ED UN ELEMENTO CHE RIVELA L'EFFETTIVO TIMORE CHE IL PROLETARIATO SUSCITA IN ESSA.
Se il nemico è spaventato, vuol dire che ci sono buonissime probabilità di trionfare.
LA CONCORRENZA E' UNA FORMA DI TUTELA DELLA BORGHESIA ED UN ELEMENTO CHE RIVELA L'EFFETTIVO TIMORE CHE IL PROLETARIATO SUSCITA IN ESSA.
Se il nemico è spaventato, vuol dire che ci sono buonissime probabilità di trionfare.
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