sabato 9 gennaio 2010

PENSIERO DI UN miserabile

"Non ho bisogno di preoccuparmi eccessivamente per le sorti del mio futuro, sia esso prossimo o anteriore.
La mia vita ha già un termine, che coincide con il fatidico, atteso e teso incontro con il monossido di carbonio. Quando tutte le mie aspettative saranno miserabilmente tradite, non resterà che uccidersi, cessare il mio travagliato rapporto con la vita.
Il monossido di carbonio mi guiderà, consapevolmente, placidamente e, soprattutto, senza alcun dolore alla morte. Una morte, ribadisco, consapevole. Assaporare il dolce sapore della falce metallica della morte che, con godibile spietatezza, pone fine a tutte le sofferenze; sofferenze dovute al fallimento dei miei progetti...io voglio diventare questo, quell'altro, quest'altro ma la verità è una sola: io non diventerò nulla; non farò nulla di tutto ciò che ho programmato. Le mie mire sono destinate, ahimè, al fallimento misero e miserabile.
Ma io non starò a piangermi addosso: la farò finita. Il suicidio, quando tutte le persone più care non saranno altro che pasto per i vermi, sarà una via eccitante che mi consentirà di liberarmi dai fallimenti e, soprattutto, di provare il gusto della morte lenta e consapevole. Una morte che, grazie al monossido di carbonio ed ai suoi paradisiaci effetti, farà apparire tutto come l'inizio di un lungo e profondo sonno dal quale, beato me!, non mi desterò mai.
Morire disteso comodamente su di un divano, assaporando il dolce profumo del "gas fatale" che aleggia e si diffonde sulla e nella stanza: ho diritto di chiedere di più?
Se domani, dopodomani o fra un anno, qualcosa dovesse andare male, non mi getterei nella disperazione; la mia esistenza ha una scadenza, un punto di arrivo che dissiperà ogni sconfitta, ogni patimento.
Nessuna confessione religiosa sarà mai in grado, per quanto diffusa tra la razza umana, di purificarmi. Il monossido di carbonio (piacevole messaggero della morte) agirà lentamente sul mio corpo e, come un Dio onnipotente, onnisciente ed assolutamente buono, allevierà ogni mia sofferenza e mi lascerà il gustoso sapore della vita che si conclude e, cioè, della gioia che prende il sopravvento."

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