lunedì 2 novembre 2009

L'esistenza di dio, o la sua assenza,
non mi è remota
abbiamo appuntamento tutti i giorni

ora di pranzo, lui si materializza,
si transustanzia in un
campari soda

CLAUDIO LOLLI

Quello che mi ha colpito, a livello formale, è l'aver scritto "dio" con la lettera minuscola, quasi in segno di disprezzo nei riguardi del divino. Anzi, più che disprezzo direi una ragionevole mancanza di rispetto: "perchè devo rispettare un qualcuno (o un qualcosa) al quale non credo e dal quale non ricevo rispetto?".
dio ci disprezza. Il suo incorruttibile silenzio denigra l'essere umano, il quale ha l'innato bisogno di attribuire un certo senso alla propria esistenza. Il silenzio di Dio soddisfa parzialmente questo bisogno, bene che vada.
La mutezza divina può essere infranta? No. Semplicemente perchè dio non esiste.

La conclusione (o l'insegnamento) che traggo da questa sacra poesia è questo: ognuno ha il suo dio.

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