lunedì 5 ottobre 2009

Dramma pornografico frutto di una scrittura rapida, impulsiva ed irrazionale

Scena UNICA

Un fondale nero e macchiato di sangue. Un tavolino con sopra una testa mozzata nella parte sinistra del palcoscenico. Una testa di donna. Nella parte destra troviamo una ghigliottina. E' sporca di sangue. E' stata appena effettuata una esecuzione.

TERRIFICANTI GRIDA DI DONNA

Una donna nuda e spaventata entra in scena. Ha un fallo in plastica piantato nel sedere. Qualcuno la sta rincorrendo.

Un piccolo gruppo di uomini effettua l'accesso in scena. Sono esaltati e desiderano ardentemente acciuffare la donna. Il pene eretto di ognuno fuoriesce dai loro pantaloni. Vogliono il corpo della donna.

La donna individua il boia. Si ripara dietro la sua imponente figura.

La foga degli uomini si placa. Hanno paura del boia.

Il boia resta fermo proteggendo cosi la povera donna. Osserva gli uomini con aria di sfida. Ingrossa il petto e si mostra potente dinanzi agli occhi del mal intenzionato gruppo.

La preoccupazione espressa poc'anzi dagli uomini va gradualmente scemando fino a scomparire. Scoppiano a ridere

GRASSE RISATE MASCHILI

Il boia è spazientito. L'atteggiamento irrisorio degli uomini lo fa scattare. Correndo si getta su di loro.

Contro ogni pronostico, il compatto gruppo malmena duramente il grosso rivale. Picchiano e ridono.

URLA DI DOLORE DEL BOIA UNITE ALLE POTENTI RISATE DEI PICCHIATORI

Il pestaggio si conclude.

Il boia resta dolorante a terra. Non riesce a muoversi

INFANTILI LAMENTI DI DOLORE DEL BOIA

IL GRUPPO NON SMETTE DI RIDERE

La donna è rimasta ferma al suo posto. E' spaventatissima. E' sconvolta per quello che è accaduto e probabilmente per quello che sta per accadere.

Gli uomini si avvicinano lentamente alla donna. Una lentezza disumana. Il ritmo dell'azione è assurdamente blando.

ANCHE LA VELOCITA' SONORA DELLE RISATE E' DIMINUITA

Gli uomini stanno arrivando a destinazione...

Si spengono improvvisamente le luci. L'intera sala viene invasa da un buio illeggibile.

L'ambiente resta oscuro.....

Potente schiocco di una frusta.

L'illuminazione viene riattivata.

Gli uomini sono completamente nudi. Il loro pene è ancora eretto. Le gambe e le braccia allargate. Sono immobili. Il boia non c'è più.

La donna, adesso vestita, li colpisce violentemente con la frusta. Il macabro oggetto di dolore lascia delle profonde vessazioni sulle pelli maschili. Vengono colpiti anche i loro organi genitali.

URLA DI DOLORE DEGLI UOMINI E RISATA DELLA DONNA. UNA RISATA RAUCA CHE ESPRIME UNA SADICA ECCITAZIONE.

La donna continua imperterrita a colpire le sue vittime.

Le frustate si placano. Gli uomini scappano via. Abbandonano le tavole del palcoscenico ed escono di scena passando attraverso la platea. Se ne vanno con la proverbiale coda tra le gambe.

FINE

[CI SI AFFIDA ALLE STRAORDINARIE DOTI MIMICHE DEGLI ATTORI. ESSI DOVRANNO COMUNICARE DETERMINATE INTENZIONI E DETERMINATI STATI D'ANIMO MEDIANTE IL SOLO GESTO. L'INTERA SCENA E' FONDATA SULL'IMPORTANZA CENTRALE DELL'AZIONE. IL TEATRO NON E' MERA PAROLA. IL TEATRO PUO' E DEVE ESSERE ANCHE AZIONE. OPPURE SOLO AZIONE.

L'AZIONE, PIU' DELLA PAROLA, STIMOLA L'INTELLIGENZA INTERPRETATIVA DELLO SPETTATORE. L'AZIONE RESTITUISCE LEGITTIMITÀ' E CENTRALITÀ' AL RUOLO DELLO SPETTATORE. L'AZIONE PERMETTE ALLO SPETTATORE DI COMPLETARE L'OPERA STESSA, DANDO AD ESSA UN SIGNIFICATO. UNA DEFINIZIONE MOLTEPLICE: OGNI ESSERE UMANO E' UNICO, QUINDI DIVERSO.]

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