lunedì 26 ottobre 2009

Il problema inevaso delle morti sul lavoro

L'Italia è un paese di criminali.
Nel 2008 le morti sul lavoro sono state 1.120 e nonostante la lieve flessione del 7,2% rispetto all'anno precedente (2007), l'Italia è il paese europeo con il più alto tasso di morti sul lavoro.

Il 2009, ormai giunto al termine, non promette bene. Le statistiche parlano chiaro: fino al 21 luglio le morti bianche sono state 581 mentre fino al 29 settembre sono 782. Le morti sono aumentate di 201 unità nel giro di due mesi circa. Continuando con una tale tendenza, la cifra annuale del 2009 supererà ampiamente quella già disastrosa del 2008.
L'Italia è in procinto di confermare il suo pessimo record di "omicidi bianchi" in seno all'Unione Europea.

Oltre ai morti effettivi ci sono anche quelli relativi. Migliaia sono gli invalidi del lavoro (19.573 fino al 29 settembre 2009), la cui vita è stata crudelmente macchiata dalla opportunistica ignoranza dei padroni.
Infatti la causa principale degli incidenti sul lavoro è data dalla inosservanza delle misure di sicurezza da parte di chi gestisce l'azienda, molto spesso con la complicità omertosa dei sindacati.

Quello dei morti sul lavoro è dunque un problema serio che merita una reale ed immediata soluzione. Le "belle" parole dei politici, cariche di demagogia e retorica, non bastano più, ma occorrono atti e azioni dirette. Provvedimenti che producano un netto ridimensionamento del fenomeno delle "morti bianche".

Personalmente mi permetto di elargire una soluzione: DEMOCRAZIA SOCIALISTA.

Ogni altro vocabolo è superfluo.

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