sabato 24 ottobre 2009

Il riscatto (e non la RI-VINCITA) degli oppressi

"Lo spettacolo teatrale è concluso. Un compatto e minaccioso sciame di insetti invade la sala teatrale, gettando il pubblico nel terrore più irrazionale. L'invasione è accompagnata dalla "cavalcata delle valchirie" del Wagner".

Il riscatto degli ingiustamente oppressi: gli insetti.
L'insetto è trattato al pari di una pietra sporca di feci puzzolenti. Purtroppo l'insetto è un essere vivente, al contrario dell'insensibile pietra penosamente sporca.
Schiacciare un insetto è come scalfire crudelmente una pietra; un gesto compiuto con una naturalezza quasi disumana.

L'insetto è oggettivamente riprovevole (dal punto di vista fisiologico, si intende) ma non per questo è consentito disprezzarlo avidamente. Il brutto si rispetta. Anche più del bello.

Gli insetti dominano inconstrastatamente il (nostro?) globo ma la timida piccolezza non permette loro di affermarsi sulla prepotenza tipicamente umana.
La loro bruttezza è l'unica difesa contro la gratuita brutalità umana.

Arriverà (è già arrivato) il momento, seppur fugace, nel quale gli insetti otterranno un significativo riscatto. E l'onirismo della sala teatrale ne sarà il contenitore. Esclusivo ma adatto.

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