mercoledì 28 ottobre 2009

L'inquietante teoria liberalista

Il liberalismo vede la diseguaglianza sociale come una conseguenza diretta ed inevitabile della diseguaglianza BIOLOGICA esistente tra gli uomini.
Infatti, i liberali ritengono che non tutti gli uomini dispongono dell'intraprendenza economica, della voglia e della capacità di lavorare. Ci sono uomini biologicamente intraprendenti e uomini biologicamente idioti e nullafacenti (DISEGUAGLIANZA BIOLOGICA)

Combattere la diseguaglianza sociale significa affrontare una lotta contro il nulla, o meglio contro la incorruttibile potenza della natura.
Infatti è la natura che attribuisce certe caratteristiche (intraprendenza economica, capacità lavorativa,etc.) a determinati uomini, che permettono agli stessi di raggiungere un posto di riguardo nella gerarchia sociale.
Ogni società è contraddistinta da una gerarchia sociale che non può essere annientata e quindi neanche combattuta.

Quindi, secondo l'idea liberalista, è la natura (cosa o chi sarà poi questa natura!) che determina la composizione della società. E la natura non può essere in nessun modo contraddetta.

Questa concezione è sviluppata dal liberalismo.
Una concezione, dal punto di vista filosofico, pienamente IDEALISTA, ossia totalmente contraria a quella MATERIALISTA propugnata dal socialismo "scientifico".

Non posso che rafforzare il mio radicale antiliberalismo.

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